Sulle Alpi tra Italia e Francia ogni giorno decine di persone provano a superare una linea immaginaria chiamata confine. In mezzo alla neve, tra piste da sci e turismo, il racconto di una storia dove nessuno si salva da solo. Questo l’intento di The Milky Way di Luigi D’Alife (Italia, 2020, 84′), film protagonista del secondo appuntamento con “Mediorizzonti” lunedì 19 ottobre alle 20.30 al Cinema Nuovo di San Michele Extra a Verona, via V. Monti 7c, che ha supportato l’iniziativa dell’associazione culturale veronetta129 e La Sobilla. Presentazione e moderazione a cura della giornalista di Heraldo Elena Guerra. Dopo la proiezione si terrà il dialogo con il regista in collegamento Skype e i rappresentanti della onlus veronese “One Bridge to Idomeni” che lavora sui confini europei della rotta balcanica, in supporto alle persone migranti alla ricerca di altre possibilità di vita. Il lavoro dell’associazione è nato nella primavera del 2016 con un primo viaggio nel campo per rifugiati informale di Idomeni in Grecia.
“The Milky Way” è la via dove i migranti si spingono a passare tra i sentieri di alta montagna come quelli che costeggiano gli impianti del comprensorio sciistico “La via lattea”, proprio sul confine tra Claviere (IT) e Monginevro (FR). Si tratta di un film corale che, attraverso il racconto di attivisti, abitanti delle montagne, ricostruzione storica in graphic novel animata dell’emigrazione italiana degli anni ’50, storie dei migranti messi al sicuro dai solidali sui due lati del confine, getta luce sull’umanità che riaffiora quando il pericolo imminente riattiva la solidarietà, con la convinzione che nessuno si possa lasciare indietro. È possibile prenotare il proprio posto al link https://www.cinemasanmichele.com/scheda_film/The-Milky-Way arrivando al cinema entro 20 minuti prima dell’inizio.
Classe 1986 di origine crotonese, Luigi D’Alife è documentarista e regista. La sua attività si incentra su reportage e instant-video ricercando un punto di vista esterno a quello dei mezzi di informazione mainstream. Approfondisce la questione curda e quella dei confini, in diverse occasioni viaggia attraverso il sud-est della Turchia, l’Iraq e la Siria. Da queste esperienze nascono il corto-documentario “Il massacro di Cizre” (2015 – 16′) e il suo primo lungometraggio “Binxet – Sotto il confine” (2017 – 94′) presentato a Verona tre anni fa. All’inizio del 2018 è di nuovo sul confine, quello tra Italia e Francia, per raccontare il viaggio dei migranti che provano a raggiungere la Francia attraverso i valichi alpini. Realizza alcuni brevi reportage mandati in onda su “Propaganda live” e il docu-reportage “Il confine occidentale” (2018 – 20′). Alla fine del 2018 entra a far parte del collettivo SMK Videofactory con il quale realizza il suo secondo lungometraggio, “The Milky Way”.
Mediorizzonti vede inoltre la collaborazione di Middle East Now di Firenze, libreria Pagina Dodici, e il gruppo di analisi interculturale Prosmedia. Media partner Heraldo. Tanya Habjouqa, artista, educatrice e membro di Noor Images, che incentra il suo lavoro su genere, identità e questioni socio-politiche in Medio Oriente ha gentilmente concesso la foto-locandina di quest’anno. L’immagine fa parte della serie “Occupied Pleasures”.
La sagoma di Patrick Zaki (disegnata e gentilmente concessa da Gianluca Costantini) accompagnerà il pubblico in tutti i luoghi della rassegna. L’immagine della locandina di “Mediorizzonti” è di Tanya Habjouqa. Nata in Giordania e cresciuta tra il Texas e il Medio Oriente, incentra il suo lavoro su genere, identità e questioni socio-politiche mediorientali. È artista, educatrice e membro di NOOR Images.