di Elena Guerra
Una serata per conoscere il progetto Indovina chi viene a cena?_Verona, per partecipare a un contest culinario e per vedere i due corti Indovina chi ti porto per cena di Amin Nour (vincitore del bando MigrArti 2018) e il backstage Macedonia all’italiana di Diana Pesci, con entrambi i registi presenti all’evento. Tutto questo a La Sobilla, salita San Sepolcro 6/b (zona Porta Vescovo) a Verona, giovedì 17 gennaio alle 19.30 con un gioco che può far vincere la partecipazione a una cena, 20.30 accoglienza e saluto degli ospiti e presentazione dei due cortometraggi.
Indovina chi ti porto per cena di Amin Nour è il cortometraggio prodotto dalla GoldenArt Productions e WellSee, vincitore della terza edizione del bando MigrArti promosso dal Ministero Italiano per i Beni e le Attività Culturali (bando che è stato cancellato dall’attuale governo). È un viaggio pittoresco tratto da una storia realmente accaduta trasformata in commedia per portare lo spettatore a riflettere su temi sensibili distruggendo barriere o preconcetti che impediscono una reale percezione della realtà. Uno squarcio sulla Roma di oggi che mostra i figli dei migranti nelle varie sfaccettature, condito con ironia ed enfatizzando la dimensione del linguaggio come veicolo per abbattere pregiudizi e stereotipi.
Sinossi. Un giovane di origine somala e vissuto romano si prepara ad incontrare i genitori della sua ragazza, russa di origine, ma italiana a tutti gli effetti, anzi proprio di Albano. Il racconto si focalizza sulle ore precedenti l’incontro, ore in cui vediamo la vita del nostro giovane protagonista, Mohamed, 25 anni, scorrere normalmente. Conosciamo meglio le vie di Termini, che ci appaiono come le vie di un film di Spike Lee, popolate solo ed esclusivamente da neri; entriamo in contatto con gli amici di Mohamed: tutti ragazzi di seconda generazione che passano il tempo cazzeggiando su una panchina di Piazza dei Cinquecento. Gli amici, per gioco, iniziano a sfotterlo sul suo abbigliamento, anche questo tipico dei neri che imperversano i film di Spike. Lo fanno bonariamente, ma Mohamed inizia a temere la possibile reazione dei suoceri, a cui la sua fidanzata non ha comunicato il colore della sua pelle. Per questo, si lascia convincere che è meglio dare una sfoltita al suo taglio di capelli decisamente afro. All’interno del Black Hair, un parrucchiere/barbiere africano, in una girandola di battute, esplode il conflitto generazionale sul tema dell’identità. Conflitto che Mohamed mette improvvisamente a tacere tirando fuori tutto il suo innato ottimismo: «Siamo nel 2018 il colore della pelle non conta più niente!», urla indignato, decidendo di non tagliare i suoi capelli e di presentarsi ai suoceri per quello che realmente è. Con questa convinzione, in realtà sempre più debole, Mohamed sale sul treno che lo conduce ad Albano, dove lo attende la sua ragazza.Il corto si avvale dell’amichevole partecipazione di Jonis Bascir (Un Medico In Famiglia), Alla Krasovitzkaya (Come un gatto in tangenziale) e Cecile Kyenge, ex ministra per l’integrazione. Presenti anche Yoon C. Joyce (Gangs of New York), e, tra gli altri, i giovani attori Lavinia Cipriani, Settimo Palazzo e Yonas Roncarati.
Con il 2019 “Indovina chi viene a cena?” ricomincia nelle case di tanti cittadini a Verona con la sua sesta edizione scaligera, una volta al mese da gennaio a maggio. 54 cene organizzate, 206 ospiti accolti, 30 famiglie coinvolte e 28 nazionalità rappresentate. Sono questi i numeri del progetto di relazione per mezzo del cibo, che sta diventando anche a Verona un piccola ma grande modo per conoscere da vicino la cultura e le tradizioni del paese d’origine di tante famiglie ospitanti di origine straniera che vivono nel territorio già da tanti anni. Si tratta di un dispositivo di attivazione di comunità che sovverte l’idea classica di ospitalità, aprendo le porte delle case dei nuovi cittadini, abbattendo i muri e le barriere culturali tramite il rito più antico del mondo: mangiare insieme.
L’evento nato a Torino nel 2011 dalla Rete Italiana di Cultura Popolare, ha preso piede in diverse città, compresa Verona dal 2013, dove è supportata da Net Generation – associazione culturale veronetta129, Mag e CookPad. L’iniziativa parte dal percorso sul concetto di “altro”, sull’idea di incontro e di socializzazione declinabile in differenti modalità, che ha intrapreso la Rete in questi anni. Tutto ciò ha consolidato rapporti di collaborazione e di condivisione con alcune famiglie e persone facenti parte diverse comunità migranti.
Ma chi sono le famiglie incontrate a cena finora a Verona? 8 su 30 sono le famiglie miste (con un coniuge italiano oppure entrambi i coniugi stranieri ma di differenti Paesi), 28 nazionalità rappresentate, ossia persone provenienti da Sri Lanka, Giappone, Bangladesh, Eritrea, Ghana, Costa D’Avorio, Marocco, Angola, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Tunisia, Algeria, Palestina, Libano, Iran, Giordania, Russia, Moldavia, Romania, Bulgaria, Lituania, Croazia, Spagna, Irlanda, Inghilterra, Honduras e Brasile (oltre ovviamente all’Italia). Gli ospiti non sono solo veronesi, ma anche cittadini di origine straniera.
Il calendario 2019: sabato 26 gennaio, 23 febbraio, 30 marzo, 27 aprile e 25 maggio. Per partecipare Basta prenotare i posti per le cene, contattando i riferimenti organizzativi locali. Quelli della città scaligera sono info@veronetta129.it o scrivere al numero 334.5291538 entro dieci giorni dalla data scelta per dare la possibilità agli organizzatori di intrecciare le varie richieste, anche per chi soffre di intolleranze o allergie alimentari. Per info consultare la pagina Facebook dedicata https://www.facebook.com/IndovinaChiVieneACenaVerona/
sabato 26 gennaio | sabato 23 febbraio | sabato 30 marzo | sabato 27 aprile | sabato 25 maggio