
di Cristina Martini
“Non scrivere degli altri quello che non vorresti fosse scritto di te”: così inizia il decalogo della Carta di Assisi, che vuole porre al centro dell’attenzione il peso delle parole, il dialogo, la pace e il modo di fare informazione e comunicazione.
Presentata un anno fa nel corso dell’assemblea annuale di Articolo 21, la Carta di Assisi verrà rilanciata il 6 ottobre 2018 e sottoscritta da giornalisti/e e cittadini/e. Per Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi) “è giunto il momento di passare dall’indignazione all’azione di contrasto e denuncia nei confronti del linguaggio dell’odio e del razzismo. Il rispetto della Costituzione, dei trattati internazionali, delle carte deontologiche, del principio di non discriminazione deve diventare pratica quotidiana, perché chi usa le parole come proiettili si propone di distruggere l’informazione, ma anche e soprattutto di colpire a morte la democrazia”.
Il Manifesto di Assisi può “diventare la chiave di una nuova comunicazione capace di portare attenzione sulle periferie del mondo, onesta nel non temere di dare una rettifica, responsabile nell’uso delle parole e nel ripudio dell’hate speech, autorevole nel presidiare la rete in modo credibile e nuova nella sua attitudine di portare il messaggio dalle piazze alle nuove agorà”, si legge nel documento come prefazione al decalogo. Degli obiettivi ambiziosi ma di certo fondamentali per agire sulle discutibili azioni agite dagli utenti dei social media, ormai veri e propri creatori di contenuti.
In linea con i principi di comunicazione e giornalismo interculturale che come ProsMedia portiamo avanti, da sabato 06 ottobre (e per i nove fine settimana successivi) pubblicheremo sui nostri canali social media uno dei punti della Carta di Assisi. Dieci consigli per aprirsi all’Altro con rispetto, validi online ed offline per il vivere civile.