Nel rapporto “Lungo la rotta del Brennero” viene illustrata la complessa situazione dei migranti che transitano lungo la rotta nel tentativo di oltrepassare il confine o che, al contrario, sono in arrivo in Italia provenendo da altri paesi del Nord Europa o dalla rotta balcanica. Il monitoraggio effettuato dai volontari e la puntuale analisi giuridica di ASGI, con cui Antenne Migranti collabora, mettono in luce alcune delle ripercussioni della crescente chiusura del confine con l’Austria sul più ampio territorio della rotta Verona-Brennero, nonché le violazioni dei diritti umani emerse nelle pratiche di istituzioni e forze dell’ordine.
Il rapporto da un lato ha consentito di far emergere criticità relative ad alcune procedure istituzionali, quali l’accesso alla procedura di asilo, l’accesso all’accoglienza, le condizioni di accoglienza, l’accesso alla residenza che, in quanto presenti da diverso tempo, tendono a divenire un problema strutturale. Dall’altro ha analizzato le modalità dei controlli svolti alla stazione del Brennero dalle forze dell’ordine italiane e le azioni della polizia austriaca.
Antenne Migranti si impegna a monitorare anche la situazione dei migranti a Verona, città che si trova sulla rotta e che pare funzionare, in parte, come un ulteriore confine interno. Verona è da sempre un importante snodo ferroviario: in più casi sono stati trovati dei migranti, all’interno di container trasportati da camion, che tentavano di raggiungere il confine del Brennero a bordo di un treno merci, con tutti i rischi che ciò comporta. Numerose problematiche sono emerse a Verona anche per quanto riguarda l’accesso e le condizioni di accoglienza e per i migranti “fuori accoglienza” (revocati, titolari di permesso di soggiorno ma senza dimora) che sono privi di un luogo in cui dormire, oltre che di assistenza legale e sanitaria.
Il calo degli arrivi in Sud Italia negli ultimi mesi ha influito sul numero delle persone richiedenti asilo che vengono inviate tramite le quote ministeriali. Tuttavia non ha mostrato sinora grande influenza sul flusso di persone che arriva per cercare di passare il confine e che si trova in seguito bloccata a Bolzano. In particolare, sono proseguiti gli arrivi soprattutto di minori non accompagnati appena arrivati in Italia (soprattutto somali) e di richiedenti asilo presenti in Italia da lungo tempo. Si tratta soprattutto di richiedenti che si sono allontanati da altri centri di accoglienza, ancora in attesa di concludere la procedura per la richiesta di asilo, o di persone a cui invece è già stata riconosciuta una forma di protezione internazionale e che cercano di andare in altri paesi europei a causa delle pessime condizioni di vita in Italia e/o di un mancato processo di integrazione, dovuto al sistema di accoglienza italiano poco funzionante e gestito prevalentemente in un’ottica di emergenza e temporaneità e non di inclusione.
Le principali violazioni riscontrate durante il monitoraggio riguardano:
– riammissioni alla frontiera e controlli sistematici anche a bordo dei treni;
– accesso alla procedura e al diritto di informazione;
– accesso all’accoglienza, soprattutto per persone portatrici di esigenze particolari, dovuta sia a limiti strutturali del sistema di accoglienza locale, sia a scelte politiche e all’introduzione di arbitrarie limitazioni all’accoglienza attraverso circolari o prassi applicative
– condizioni di accoglienza che non rispettano quanto stabilito dalla normativa vigente ed uso eccessivo e non giustificato delle revoche;
– accoglienza e tutela dei minori stranieri non accompagnati.
Antenne Migranti è un progetto, sostenuto dalla Fondazione Alexander Langer di Bolzano e dalla Open Society Foundation, iniziato nel 2016 e realizzato da un gruppo di volontari e attivisti che operano sui territori di Verona, Trento e Bolzano. Scopo del progetto è monitorare la situazione delle persone migranti in movimento lungo la rotta del Brennero (Verona – Brennero) per fornire loro informazioni legali di base, orientamento al territorio e cercare di prevenire violazioni dei diritti umani. Il progetto cerca di monitorare e mappare anche la situazione dei richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale che per varie ragioni sono esclusi dal sistema di accoglienza nelle città di Verona, Trento e Bolzano – anche in collegamento a situazioni di transito.
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