Per la Campagna #dagrandesarò le avevamo dedicato una cartolina. Anche per questo oggi non possiamo non ricordare la grande architetta Zaha Hadid, britannica di origini irachene, mancata ieri all’età di 65 anni a causa di un attacco cardiaco in un ospedale di Miami. Era ricoverata per una bronchite. L’architetta era nata il 31 ottobre 1950 a Baghdad e si era laureata in matematica all’American university di Beirut e in architettura all’Architectural association di Londra.
Nel 2004 è stata la prima donna a vincere il premio Pritzker, uno dei massimi riconoscimenti nell’ambito dell’architettura, lo Stirling e la medaglia d’oro per l’architettura, un premio alla carriera che viene assegnato ogni anno dalla Royal institute of British architects (Riba). Nel 2010 il Time l’aveva inclusa nelle 100 personalità più influenti del mondo, un’eccezione per una progettista.
L’abbiamo scelta come esempio di “Puoi essere chi vuoi” attraverso una delle sue opere, il centro culturale Heydar Aliyev in Azerbaigian, per una comunicazione che combatte gli stereotipi che proprio i media veicolano proponendo a bambini/e ed adulti/e dei modelli a cui ispirarsi per diventare ed essere persone di successo. Spesso questa comunicazione stereotipata fa leva su delle presunte caratteristiche innate che apparterrebbero al femminile ed al maschile, indirizzando i più piccoli e piccole a sognarsi come la società li vorrebbe e non come si desiderano. Nello stereotipo comune Zaha Hadid è appartenuta a una categoria professionale prettamente maschile; per noi lei è il simbolo dell’impegno e del successo oltre ogni etichetta.
Per approfondire leggi l’articolo che Pantheon di febbraio 2016 ha dedicato alla Campagna #dagrandesarò.