Ogni settore della nostra vita è attraversato da una rivoluzione digitale che, oltre a favorire e moltiplicare le connessioni tra persone e, sempre di più, tra oggetti, alimentando il cosiddetto Internet of things, porta alla costituzione di un’enorme mole di informazioni. Tutto ciò che ci circonda, infatti, diventa oggi un potenziale produttore e distributore di dati conservati in specifiche miniere, i database. Tuttavia, trattandosi di sequenze di elementi puramente numerici codificabili attraverso i valori binari 0 e 1, tali dati risultano essere poco comprensibili all’uomo e necessitano, di conseguenza, di una modalità di rappresentazione a lui più accessibile e fruibile. È questo lo scopo della visualizzazione dei dati (Data visualization o Information visualization), l’arte che, servendosi degli strumenti del graphic design, fa delle cifre il punto di partenza per l’esposizione di nuovi racconti. Forme, illustrazioni, pittogrammi, grafici e foto diventano così le strutture attraverso cui elaborare e trasmettere il reale significato di ciò che altrimenti sarebbe destinato a rimanere, se non per una macchina, una grigia formula numerica.
Nell’ambito del giornalismo online una delle configurazioni grafiche più utilizzate è, senza dubbio, la mappa tematica. Essa, nella sua forma statica o dinamica, fornisce la rappresentazione della distribuzione e caratterizzazione di un determinato fenomeno localizzandolo nello spazio geografico di riferimento. In questi termini, la mappa fu utilizzata per la prima volta nel lontano 1854 dal medico britannico John Snow, il quale annotò su una piantina di Londra la diffusione dei casi di colera al tempo dilagante per studiarne l’origine. Appurando una maggior concentrazione dei punti d’interesse nel distretto di Soho, egli poté concludere che l’epidemia si era propagata a causa di una pompa d’acqua contaminata qui ubicata.
Il genere di strumento di cui Snow si servì prende il nome di mappa a punti, utile, appunto, per la raffigurazione di fenomeni discreti.
Una seconda tipologia di visualizzazione geografico-tematica è la cosiddetta mappa coropleta, la più diffusa. Basata sull’impiego di differenti sfumatura di colore, si rivela particolarmente indicata per la rappresentazione di calcoli statistici riferiti ad unità geografiche amministrative. The New York Times, per esempio, ha adottato tale sistema nella figurazione delle percentuali di povertà registrate negli Stati Uniti nel 2012.
Si serve, invece, di forme geometriche scalate nelle dimensioni in relazione alla quantità della variabile rappresentata in un determinato punto della carta la mappa a simboli proporzionali. Questa tipologia si serve, nello specifico, di cerchi o quadrati con una predilezione per i primi. The Washington Post ne introduce un esempio in correlazione ad un articolo riguardante il meteorite frantumatosi sopra la città di Čeljabinsk in Russia nel 2013. La mappa mostra, in particolare, la localizzazione dei crateri provocati dalla caduta di asteroidi attraverso l’utilizzo di cerchi scalati nelle dimensioni a seconda del loro diametro.
Un quarto tipo di mappa tematica è l’isopleta. Si tratta di uno strumento che, così come la coropleta, utilizza le sfumature di un colore per palesare la densità di un dato fenomeno all’interno di un’area. Ciò che, tuttavia, la distingue è il fatto che i confini territoriali non sono tracciati da limiti politici o amministrativi, bensì da linee di uguale valore. Classici esempi di mappa isopleta sono le carte meteorologiche o, come riportato dal quotidiano Usa Today, la rappresentazione della progressiva riduzione delle falde acquifere nel mondo.
A partire dall’elaborazione dei dati può essere ricostruito anche il movimento geografico di un determinato evento, quale, ad esempio, il flusso migratorio di una popolazione. Tale modello di visualizzazione prende il nome di mappa del flusso.
Nel caso di seguito riportato si può notare come mediante linee di spessore proporzionali al valore mostrato The Guardian delinei gli spostamenti dei rifugiati e migranti qualificati australiani nel mondo.