
di Nina Kapel
Quanto spazio hanno le notizie della minoranza sui media della maggioranza? Di che genere di notizie si tratta? E poi, quale futuro per la comunicazione delle minoranze linguistiche nell’era digitale? Sono state queste le domande che hanno fatto da filo conduttore al convegno “Le minoranze nei mezzi d’informazione”, che si è svolto mercoledì 15 gennaio scorso alla Comunità degli Italiani di Buie, in Croazia.
Ezio Giuricin, giornalista di TV Capodistria, e Alessandra Argenti Tremul, storica, giornalista e redattrice di documentari televisivi, sono stati i relatori della tavola rotonda moderata da Daniele Kovačić. Tra i presenti anche l’on. Furio Radin, presidente dell’Unione Italiana, Giuseppina Rajko, vicepresidente della Regione Istriana per la minoranza italiana, Maurizio Tremul, presidente della Giunta Esecutiva dell’UI, nonché numerosi rappresentanti di autorità e istituzioni locali.
Media di minoranza e di maggioranza. La comunicazione, che spesso viene fatta in maniera scorretta, non riguarda solamente il giornalismo in senso stretto ma anche il modo di comunicare degli enti locali, a partire dalla diffusione di comunicati stampa che spesso non rispettano il bilinguismo in una regione, l’Istria, bilingue per Statuto. L’analisi del panorama mediatico attuale è stata affidata a Ezio Giuricin. “L’informazione e i media delle minoranze rappresentano un settore di vitale importanza che dà concretezza e visibilità a una minoranza sul territorio – ha iniziato Giuricin -. Questi mezzi d’informazione sono inoltre segno del grado di pluralismo democratico e culturale di una società”. Come è emerso dalla discussione, il problema principale riguarda il generale disinteresse dei media della maggioranza verso le notizie “ordinarie” della minoranza, mentre le notizie eccezionali o di avvenimenti straordinari non faticano a trovare spazio. Spesso inoltre i temi vengono affrontati in maniera inadeguata, favorendo la diffusione di notizie negative. “Anche in assenza di notizie negative l’informazione distorta o mal interpretata può nuocere – ha detto Giuricin –. Comunque sia, in generale si tende ad arginare la presenza della componente minoritaria dai media”.
Il futuro in rete. Al fine di garantire la diffusione d’informazioni importanti, ma anche quotidiane, ai membri della minoranza, è stata proposta l’idea di creare un portale comune che riunisca i contenuti delle diverse testate minoritarie, pur mantenendo intatta l’identità di ciascuna. In questo modo si potrebbe coinvolgere un pubblico più ampio e giovane, rispondendo al contempo alla “necessità di avere un approccio professionale e serio verso la cronaca e il racconto delle questioni che ci riguardano”, come ha riassunto Alessandra Argenti Tremul.
L’intervento di ProsMedia. Minoranze e notizie di cronaca nera, assenza di dibattito costruttivo, notizie caratterizzate da esclusiva ed eccezionalità, silenzio, indifferenza o visione negativa dell’altro… Sono temi che spesso emergono anche nelle numerose ricerche portate avanti da ProsMedia. A margine dell’incontro sono stati presentati i risultati delle ricerche più recenti sul tema “Media e migranti” che hanno dimostrato quanto sia difficile realizzare una comunicazione rispettosa e di qualità quando si tratta di minoranze, indipendentemente dal luogo in cui un comunicatore si trova a operare.